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Recensione Last Day of June – PlayStation 4

Publisher: 505 Games
Sviluppatore: Ovosonico
Engine: Proprietario
Lingua: Italiano
Genere: Avventura
Giocatori: 1
PEGI:
Link:  https://store.playstation.com/it-it/product/EP4040-CUSA06073_00-OVOSONICO505GCAR
Extra:

Una storia d’amore tra Carl e June. Last Day of June realizzato dagli italiani di Ovosonico e distribuito da 505 Games porterà il giocatore a vivere una storia dove le parole sono superflue visto le emozioni che traspirano da ogni pixel. Cosa saresti disposto a fare per salvare la persona che ami?

Quando è uscito circa un anno fa, tutti i media cartacei, televisivi e digitali ne parlarono a destra e a sinistra, complice il fatto che il gioco è stato ideato e sviluppato in Italia nei pressi di Torino. Con un po’ di ritardo (l’importante è partecipare non vincere)  andiamo ad esprimere anche noi la nostra opinione su questa avventura a metà tra la malinconia o lo stupore.

La storia è incentrata su due innamorati Carl e June i quali si amano cosi come si vede solo nei cartoni animati. Li vedrete felici su un pontile che si estende sull’acqua placida di un lago, laddove Carl omaggerà la sua amata con un piccolo dono floreale. Il momento è topico e quando Carl è in procinto di fare un dono più consistente alla sua amata, unosc scroscio di pioggia improvviso ma persistente porterà i due a rifugiarsi nella loro piccola utilitaria ed ad abbandonare il luogo per fare ritorno a casa. Purtroppo è in questo frangente che un incidente porterà a spiacevoli conseguenze, tramutando la gioia sino ad ora vista (anche grazie ai colori decisamente sgargianti della location) in una ben più mesta tristezza. Carl difatti al suo risveglio si ritroverà costrettosu una sedia a rotelle impossibilitato a camminare in autonomia. E’ l’inizio della nostra avventura fatta di storie parallele.

Scopo del gioco è quello di riportare tutto a come se nulla fosse successo, “viaggiando nel tempo” e cercando di non far accadere gli eventi che portarono all’incidente fatale. Per fare questo Carl avrà modo di sfruttare i dipinti di June, disseminati in casa. Difatti, come si può osservare dal felice prologo, June è amante della pittura e ha quindi arredato la casa con i suoi dipinti a tema differente. Tramite questi semplicemente toccandoli (ma solo che dopo saranno diventati disponibili) si verrà trasportati in uno spazio temporale dove si potrà andare a modificare gli eventi, che anche se in modo passivo, hanno causato tutto. Tutto questo sarà possibile perchè al tocco di un dipinto la storia avrà un flashback indietro e si avrà modo di vivere una delle situazioni che volenti o nolenti hanno causato il destino fatale.  Ovviamente non sarà così facile perché in Last Day of June ci sarà da superare alcuni ostacoli, come il semplice aprire dei cancelletti (ricordatevi che il protagonista è sulla sedia a rotelle, non può saltare, ne salire gradini ne fare azioni astruse) o raggiungere altezze. Diverso il discorso quando si giocherà nello spazio temporale parallelo, dove se all’inizio si impersonerà Carl, proseguendo nel gioco si prenderà possesso anche dei vicini di casa i quali volenti o nolenti hanno contribuito a loro insaputa a creare la situazione che ha generato l’incidente. Per questo attenzione ad alcune bolle disseminate per l’ambiente, che possono essere raccolte solo dal rispettivo personaggio, le quali celano uno dei ricordi del personaggio attualmente in uso.

Come avrete capito il titolo gioca molto sulle emozioni, visto che gli enigmi sono tutt’altro che impossibili. Inoltre i personaggi non parlano, ma si esprimono tipo i Minions, lasciando al giocatore il compito di interpretare il significato delle espressioni facciali, tra l’altro prive di occhi. E dobbiamo ammetterlo, il tutto funziona più che bene!

  • 10/10
    Grafica - 8,5/10
  • 10/10
    Sonoro - 7,5/10
  • 8/10
    Giocabilità - 8/10
  • 8/10
    Longevità - 8/10
8/10

Riassunto

Se nella vostra libreria non avete ancora Last Day of June, consigliamo di procurarvelo, vuoi per la bontà del titolo, vuoi per fare colpo sulla propria ragazza (almeno a noi è successo questo). Considerando poi che il gioco è “Made in Italy”, beh sarebbe un peccato non supportare software di questo livello, che non ha nulla da invidiare a produzioni straniere.