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I Mostri di God of War Ascension: Polifemo

Sempre dal PlayStation Blog, riportiamo l’articolo dedicato a God of War Ascension in svilupo per PlayStation 3, in cui viene trattato il “mostro” Polifemo. L’articolo è decisamente lungo, quindi se volete carpire tutti i segreti, dovete dedicargli 10 minuti di lettura. 🙂

 

Mentre procede lo sviluppo di God of War: Ascension abbiamo deciso di condividere con voi alcune informazioni sul fantastico universo di God of War . per fornirvi uno spaccato del processo creativo, dell’ambientazione, della progettazione e delle meccaniche alla base del gioco. Benvenuti al primo appuntamento con la rubrica “I mostri di Ascension”.

In God of War: Ascension, In God of War: Ascension introdurremo per la prima volta un’epica modalità multigiocatore, che rappresenta una novità assoluta per God of War. Interpreterai il ruolo di un campione degli Dei, ma non prima di aver affrontato e sconfitto uno dei più mastodontici Titani mai comparsi in God of War: Polifemo.

God of War: Ascension - Polyphemus

Noto per essere il gigantesco figlio monocolo di Poseidone, il Titano ciclope Polifemo è il brutale “boss” della mappa multigiocatore ambientata nel deserto. Si avventerà come una furia su di te e suoi tuoi avversari, più e più volte, finché non ti sarai guadagnato abbastanza favore degli Dei da sbloccare la Lancia dell’Olimpo, l’unica arma conosciuta in grado di distruggere Polifemo.

Chi, all’interno del nostro team di sviluppo, ha concepito l’idea di questo mostro titanico? Appassionati di God of War, vi presento Izzy…

Chi è “Izzy”? Chi è questo mortale che si cela dietro il titolo di grafico? O sei forse un immortale?

Mi chiamo Izzy e, oltre a essere mortale, sono anche il capo grafico addetto ai personaggi di God of War: Ascension. Mi sono laureato in progettazione applicata all’intrattenimento presso l’Art Centre College of Design e da allora lavoro nel settore dei videogiochi. Ho creato bozzetti per numerosi titoli di alto profilo, come Gun, la serie Tony Hawk, il nostro adorato Starhawk e, naturalmente, God of War III. Da quando faccio parte del team di God of War mi sono occupato dell’ideazione e della progettazione di una valanga di armi e personaggi fantastici, come i Cestus di Nemea, Pandora, Ercole e Cerbero, giusto per citarne alcuni.

God of War: Ascension - HerculesGod of War: Ascension - Pandora

God of War: Ascension - CestusGod of War: Ascension - Cerebus

Se avete visto i filmati di gioco che abbiamo pubblicato di recente, avrete sicuramente notato alcune delle mie prime creazioni per God of War: Ascension. Ho disegnato la fanteria dei Satiri, il capitano dei Satiri e l’abnorme Elefantauro!

 

Come avrete intuito, ho progettato anche il gigantesco Titano Polifemo che compariva nella demo giocabile multigiocatore mostrata all’E3 di quest’anno. Idearlo non è stato semplice.

Nella mitologia greca, Polifemo è l’enorme Titano con un occhio solo figlio di Poseidone e Toosa. Se te lo descrivessero con queste parole e ti chiedessero di disegnarlo, quali sarebbero i primi elementi grafici che ti verrebbero in mente? Come comincia il processo di ideazione visiva di un grafico?

Quando mi sono state illustrate per la prima volta le esigenze del progetto, non c’eravamo ancora accordati su un personaggio mitologico in particolare. C’era semplicemente bisogno di un gigantesco Titano che agisse sullo sfondo della mappa desertica della modalità multigiocatore. Doveva essere aggressivo e rappresentare una minaccia continua, e naturalmente sarebbe stato protagonista della sanguinosa scena finale del livello. Dopo essermi confrontato con il nostro capo Todd Papy e con il direttore artistico Chris Sutton, ho scoperto che avevano apprezzato un mio vecchio bozzetto dedicato a un gigantesco ciclope dall’aspetto massiccio e imponente.

God of War: Ascension - Cyclops Daddy

Così ho svolto delle ricerche e mi sono messo all’opera. Il mio processo lavorativo parte quasi sempre dalla consultazione di siti web dedicati all’argomento e di enciclopedie, cui affianco le classiche ricerche su volumi di testo. Personalmente, trovo che le parole siano spesso più evocative delle immagini stesse. Ho capito quasi subito che avrei voluto realizzare una nuova versione di Polifemo. Sono partito da quello della mitologia greca classica, con l’occhio già trafitto da Odisseo. Si tratta del celebre episodio dell’Odissea in cui il re di Itaca visita l’isola dei Ciclopi e sfrutta lo stratagemma delle pecore. Naturalmente, finisce per conficcare un palo rovente nell’occhio del mostro. La decisione di renderlo cieco è stata scartata quasi subito, perché la sua uccisione avrebbe dovuto includere la classica scena di accecamento di un ciclope.

God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 4 God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 5

Quali sono le fonti di ispirazione della tua versione di Polifemo? Qualche mostro, film o cattivo dei fumetti in particolare? O magari un viaggio in Mesopotamia, o un altro membro del team?

Sembra assurdo, ma in effetti la sua corporatura è parzialmente ispirata alla mia e a quella di altre persone con una stazza simile. Ho il torace ampio e una bella pancetta. Qualcuno aveva notato la somiglianza, così ho disegnato uno schizzo di Polifemo con i miei tratti distintivi, come i riccioli, gli orecchini a spirale e la felpa con il cappuccio. In fase di revisione ha strappato più di una risata!

God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 7

Ho notato che molti dei miei mostri ispirati alla mitologia classica uniscono elementi estremamente tradizionali ad altri del tutto inusuali. In questo caso, ho pensato subito alle corna come a un omaggio ai vecchi ciclopi di Harryhausen, mentre le catene di Polifemo derivano in qualche modo da tendenze moderne come il piercing e il bondage.

God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 2 God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 3

Un altro elemento che ho fatto confluire nel suo aspetto è la teoria secondo cui i miti originali sui ciclopi nascerebbero dal ritrovamento da parte dei primi ellenici di antichi teschi di elefanti. Fu soltanto più avanti, all’epoca di Annibale, che gli elefanti divennero comunemente conosciuti, per cui è probabile che avessero inventato i ciclopi per dare una spiegazione a questi enormi fossili. Questo mi ha dato lo spunto per inserire delle piccole zanne lungo il profilo della mandibola, aggiungendo poi alla pelle delle venature che richiamassero quelle degli elefanti. Vi avviso, per colpa mia gli elefanti potrebbero essere un elemento ricorrente di God of War: Ascension…

Cos’ha avuto di speciale il processo creativo di Polifemo, dal bozzetto fino al modello definitivo presente nel gioco? Gira voce che questa creatura rappresenti un vero e proprio primato…

Per quanto possa sembrare incredibile, il processo che va dal bozzetto alla versione finale di Polifemo non ha richiesto una quantità particolarmente elevata di tempo. Ci stavamo concentrando sulle meccaniche di base della modalità multigiocatore, per essere sicuri che i combattimenti tra giocatori fossero divertenti e appassionanti, salvo poi renderci conto che in questa mappa in particolare mancava un po’ dell’essenza tipica di God of War.

Ci serviva qualcosa di epico, qualcosa di enorme che fosse coerente con il nostro universo. Partendo da questa convinzione e con la scadenza dell’E3 sempre più vicina, penso che Polifemo sia in assoluto il Titano principale realizzato in meno tempo dal nostro team.

Siamo arrivati al bozzetto definitivo in tempi piuttosto rapidi, un evento raro da queste parti. Nel reparto dedicato ai bozzetti il lavoro procedeva in modo talmente frenetico che, dopo averlo passato al team dei modellatori, non ho neanche visto quanto tempo abbiano impiegato per realizzare questo fantastico modello poligonale!

God of War: Ascension - Polyphemus - Orthos

Dal bozzetto al personaggio finito, cosa rende speciale il modo in cui il team di God of War si rapporta con i grafici e traduce la loro opera all’interno del gioco? Di solito vi si attengono al cento per cento? E quali sono le linee guida di questo processo?

La parte più interessante dello sviluppo grafico in questo team è l’enorme rispetto che gli altri nutrono per il tuo processo creativo quando è sostenuto da buone idee. Non si tratta semplicemente di disegnare una megacreatura dall’aria arrabbiata. Ci incoraggiano a estrapolare il personaggio da un concetto base e a far confluire al suo interno quanta più vita, storia e mitologia possibile. Il giocatore potrebbe non scoprire mai le idee nate dalle varie discipline, ma sono comunque presenti, e rendono il risultato finale molto più affascinante!

Un altro elemento interessante che mi viene in mente, soprattutto per i bozzetti legati ai personaggi, è quando riusciamo a ispirare con degli schizzi il modo in cui una creatura potrebbe muoversi o combattere.

God of War: Ascension - Polyphemus Sketch 1

Il passaggio dal bozzetto al gioco vero e proprio non è mai fedele al cento per cento, ma non vorrei assolutamente che lo fosse. Rimango sempre stupito dal modo in cui i modellatori fanno evolvere i nostri bozzetti grazie alle tre dimensioni, e dal modo in cui gli animatori prendono i modelli finiti per infondervi un’anima e una personalità. Un singolo grafico non potrebbe mai concepire e realizzare un elemento di gioco tanto bello e complesso. È tutto frutto di una meravigliosa collaborazione, e perché ciò accada è necessario che il grafico accetti di buon grado il fatto che non può esserci una fedeltà del cento per cento, e va benissimo così.
Cosa provi nel sapere che Polifemo sarà un “boss” della modalità multiplayer invece che uno degli epici boss della storia principale che sei abituato a realizzare per God of War?

Sono molto soddisfatto del ruolo di Polifemo nella modalità multigiocatore. È il primo boss di GOW creato a questo scopo, e per certi versi è stato un precursore in diversi ambiti, non ultimo l’aspetto tecnico. Questo è in tutto e per tutto uno di quei Titani di GOW che siamo abituati a vedere nella modalità per singolo giocatore, solo inserito in una battaglia per otto utenti. È incredibile! Sarà anche diverso da ciò cui sono abituato, ma è senza dubbio un mostro unico, un vero BOSS.

God of War: Ascension - MP Polyphemus Wireframe

Cosa rende speciale Polifemo?

Se osservate il nostro cattivissimo amico, noterete che viene tenuto fermo da tre giganteschi “piercing”. Due gli trafiggono le braccia. Gli separano i bicipiti dall’omero, dando vita a quella che potremmo definire la più estrema alterazione fisica mai concepita. Il dolore causato dalla costante trazione dei muscoli dall’osso dev’essere incredibile. Nonostante questo, tira le catene con tutta la forza che il suo enorme corpo gli consente per cercare di distruggere gli insignificanti umani che si aggirano sul suo “tavolo da pranzo”.

God of War: Ascension - Screen 1 God of War: Ascension - Screen 3

Eppure, quegli anelli sembrano minuscoli se paragonati a quello che ha al collo. Non è facile vederlo, a meno che non si raggiungano determinati punti della mappa (forza ragazzi, vi sfido a cercarli!). Ha un gigantesco anello che va dal retro del collo fino alla zona sottostante le orecchie. Passa davanti alla colonna vertebrale, ma dietro l’esofago, per cui gli consente di emettere il suo poderoso muggito!

Se imbrigliare la collera di un antico Titano con simili strumenti di tortura per schiacciare guerrieri che in confronto sembrano formiche non incarna in pieno il concetto di “cattiveria”, allora non so cosa lo faccia.

Se Kratos affrontasse Polifemo, come lo annienterebbe? Non farti problemi a essere violento…

Kratos è pura violenza. Ha distillato nettare di morte spappolando gli umori vitrei di migliaia di ciclopi. In fondo, per lui Polifemo non sarebbe una minaccia. Il Titano, stremato dal duello, non riuscirebbe a competere con la folle sete di vendetta che brucia nel cuore dello spartano. Kratos, ormai stanco di fibre nervose e bulbi oculari penzolanti, riserverebbe al dio signore dei ciclopi un trattamento del tutto particolare.

Desideroso di misurarsi con una nuova sfida, si arrampicherebbe sul volto del Titano e, nonostante le sue resistenze, gli spalancherebbe le labbra grondanti di sangue. Sfiderebbe i rivoltanti effluvi delle fauci cannibali di Polifemo e userebbe le sue spade per frantumare indistintamente molari e incisivi. Le vibrazioni dei denti che si frantumano come blocchi di carbone si propagherebbero per tutto il cranio del Titano, costringendolo a urlare. Ogni bambino nel raggio di centinaia di chilometri faticherebbe a prendere sonno per il resto della sua vita.

Ora che la bocca di Polifemo è spalancata in quel che resta di un sorriso, Kratos si inabisserebbe all’interno della gola del mostro insieme ai frammenti di smalto e all’untuoso sangue ciclopico. Scavalcherebbe d’un balzo la sua ugola dilaniata e conficcherebbe con violenza le sue spade nel palato molle del cranio di Polifemo, iniziando a risalire lungo le cavità del ciclope. Mentre il mostro starnutisce e rigurgita furiosamente sangue misto alle ossa delle migliaia di guerrieri che furono il suo pasto, dai suoi occhi zampillerebbero sangue e lacrime.

God of War: Ascension - Screen 2 God of War: Ascension - E3MP

Kratos è pura violenza. Ha distillato nettare di morte spappolando gli umori vitrei di migliaia di ciclopi. In fondo, per lui Polifemo non sarebbe una minaccia. Il Titano, stremato dal duello, non riuscirebbe a competere con la folle sete di vendetta che brucia nel cuore dello spartano. Kratos, ormai stanco di fibre nervose e bulbi oculari penzolanti, riserverebbe al dio signore dei ciclopi un trattamento del tutto particolare.

Desideroso di misurarsi con una nuova sfida, si arrampicherebbe sul volto del Titano e, nonostante le sue resistenze, gli spalancherebbe le labbra grondanti di sangue. Sfiderebbe i rivoltanti effluvi delle fauci cannibali di Polifemo e userebbe le sue spade per frantumare indistintamente molari e incisivi. Le vibrazioni dei denti che si frantumano come blocchi di carbone si propagherebbero per tutto il cranio del Titano, costringendolo a urlare. Ogni bambino nel raggio di centinaia di chilometri faticherebbe a prendere sonno per il resto della sua vita.

Ora che la bocca di Polifemo è spalancata in quel che resta di un sorriso, Kratos si inabisserebbe all’interno della gola del mostro insieme ai frammenti di smalto e all’untuoso sangue ciclopico. Scavalcherebbe d’un balzo la sua ugola dilaniata e conficcherebbe con violenza le sue spade nel palato molle del cranio di Polifemo, iniziando a risalire lungo le cavità del ciclope. Mentre il mostro starnutisce e rigurgita furiosamente sangue misto alle ossa delle migliaia di guerrieri che furono il suo pasto, dai suoi occhi zampillerebbero sangue e lacrime.